Sei un imprenditore e hai un impianto di climatizzazione? Se non sai cos’è ISPRA stai rischiando di ricevere una sanzione fino a 10 MILA EURO

Se sei un imprenditore non puoi non sapere quanto è scritto in questo articolo.

Andiamo subito al sodo: sai cos’è l’ISPRA?

Se non lo sai c’è già un’alta probabilità che la tua azienda, in ogni momento, anche ora che leggi, stia rischiando di ricevere una sanzione fino a 10 mila euro. Esatto.

DIECIMILA.

Calma, non ti resta che continuare a leggere e ti aiuteremo a capire come evitare al 100% questa batosta.

Magari hai avuto già a che fare con tecnici che hanno messo le mani sul tuo impianto di climatizzazione in azienda ma nessuno ti ha detto mai che l’impianto clima non è un aggeggio messo lì che accendi e spegni. E’ anche un apparato tecnologico che, dal momento che contiene nel suo ciclo frigorifero dei gas molto dannosi per l’ambiente, va tenuto sotto stretto controllo.

Per noi della Novatec il cliente va informato di certe questioni, perché è solo con l’informazione che riesci a metterti al riparo da sanzioni e multe che magari fino a un momento prima ti sarebbero sembrate assurde o inventate.

Qui una logica c’è. Torniamo al gas inquinante. La maggior parte degli impianti clima oggi diffusi in commercio hanno al loro interno il gas contraddistinto dalla sigla R410 A, che è a sua volta una miscela di altri due gas, l’R32 e l’R125.

A te basti sapere che quanto a inquinamento ed effetto serra:

un kg di R410 A equivale a ben 2000 kg di anidride carbonica.

E se pensi a tutte le restrizioni che si stanno attuando in ogni settore, quello automobilistico, quello edilizio, se pensi agli accordi a livello planetario che si vanno instaurando per l’abbattimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, comprenderai come gli impianti clima siano loro malgrado protagonisti di questo scenario.

Nel frattempo, mentre i settori ricerca e sviluppo delle aziende produttrici di impianti clima cerchino in ogni modo di abbattere il potere inquinante dei gas che vengono utilizzati nei condizionatori, non rimane che attenersi alle normative in vigore per evitare che i gas che ci sono in giro oggi finiscano nell’atmosfera.

Ecco quindi il D.P.R. 43/12 che stabilisce tutte le procedure da seguire sugli impianti di climatizzazione detta anche norma F-Gas.

E subito a seguire, l’anno successivo, il D.Lgs 26/13 che definisce tutte le sanzioni per chi non si adegua.

Il tecnico-tuttofare al quale magari ti sei rivolto sinora ti avrà detto di chiamarlo se per caso noti una perdita di efficienza dell’impianto perché può essere causata da una perdita di gas!

Perché per lui è normale venire da te e ricaricarti il gas!

GIAMMAI!

Oltre a essere una pratica totalmente contro l’ambiente (perché comunque continuerai a perdere il gas nell’ambiente), è anche disonesta da parte di chi te la propone (gli fa comodo tornare da te a intervalli regolari per venderti la ricarica di gas) ma è anche estremamente ILLEGALE! Le perdite non vanno compensate, vanno RIPARATE!!!

Noi non ricarichiamo MAI il gas quando riscontriamo perdite,

noi ti troviamo la causa della perdita e la eliminiamo.

Un impianto sano, quindi, non deve disperdere nell’atmosfera neanche un microgrammo di gas refrigerante. Così da non risultare inquinante per l’ambiente.

Ed è proprio questa la ragione per cui il Ministero dell’Ambiente ti chiede se il tuo impianto è a norma. Ora, capisco la diffidenza che nasce dal fatto che tu non abbia mai sentito di questa norma e comunque che non si senta tanto in giro di sanzioni fatte a tuoi colleghi.

Ma fidati, è il nostro lavoro, le sanzioni sono già partite.

Ricordi quando in Italia è entrato nel 1986 in vigore l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza sulle automobili? Come fecero a farci abituare di punto in bianco alla nuova norma di sicurezza stradale? Esatto, a suon di multe. E ricordi quando, nel 1999, dovettero convincerci a indossare il casco anche sui cinquantini? Ricordi come fecero?

Esatto, a suon di multe.

Solo due esempi per ricordarti che in Italia, spesso, funziona così. Varano la normativa con relative sanzioni, quasi nessuno le rispetta finché il legislatore decide, sapendo che nessuno o quasi rispetta la norma, di far partire la campagna sanzionatoria, assicurandosi così anche un bel bottino in termini di introito.

La campagna sanzionatoria, dicevamo, è già partita. Pensi che se tuoi colleghi imprenditori non te ne abbiano dato testimonianza, vuol dire che non ti diciamo il vero?

Rifletti. Come tu puoi capire benissimo, un tuo collega imprenditore che riceve una sanzione da 10mila euro non avrà molta voglia di dirlo in giro. Specialmente se per pagare la sanzione è costretto a chiedere l’ennesimo fido, a vendere un macchinario o a licenziare qualcuno.

Ci sarebbe poco da protestare, perché la legge non ammette ignoranze.

E ci sarebbe poco da sbandierare, perché l’errore sarebbe SOLO TUO.

Almeno lo è da adesso in poi, perché adesso non hai scuse, LO SAI.

Quindi, che fare per mettersi a norma?

Semplice. Entro il 31 maggio di ogni anno c’è da inviare all’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)  i dati relativi al tuo impianto di climatizzazione in azienda, ovvero la “dichiarazione f-gas”.

Inoltre, hai bisogno di una azienda seria che ti tenga aggiornati e in regola tutti i documenti che l’autorità richiede: libretto di impianto, registro dell’apparecchiatura, verifica controllo perdite gas e laddove necessario il controllo di efficienza energetica.

Perciò c’è poco da indugiare

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MEGLIO EVITARE!

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