ISO 14001 & Fgas come evitare di trovarsi impreparati all’audit annuale

L’Italia è prima in Europa per numero di certificazioni UNI ISO 14001, sono infatti quasi 27 mila quelle valide, con un aumento del 19,3%, rispetto al 2015, rispetto alle 120 mila rilasciate nel Vecchio Continente.

Starete sicuramente pensando: “cosa c’entrano i climatizzatori con la norma UNI 14001 che si occupa di certificare le aziende sotto il profilo della gestione ambientale?”

Invece c’entrano molto perché sono state emanate nel 2015 una serie di modifiche e miglioramenti alle norme ISO 9001 e 14001 che introducono al loro interno anche il discorso della certificazione degli impianti di climatizzazione.

Infatti queste nuove norme ISO 9001 e 14001 dovranno essere recepite dalle aziende entro il 15 settembre 2018.

E qui potrebbero verificarsi delle sorprese per tutte quelle aziende che sono già certificate e che dovranno adeguarsi ai nuovi standard richiesti dalle norme.

Cosa richiedono le nuove norme ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015?

Sostanzialmente entrambe le norme richiedono alle aziende nell’ottica della gestione aziendale di tenere in considerazione anche gli impianti di climatizzazione che provvedono a riscaldare e/o raffrescare la sede aziendale.

Questo perchè essendo gli impianti dei dispositivi che possono impattare negativamente sull’ambiente esterno devono essere manutenuti e controllati con cadenza periodica, così come già stabilito dalla legge nazionale (DPR 43/12) e dalle norme della Comunità Europea.

Di conseguenza le aziende che vorranno continuare ad essere certificate ISO 9001 o 14001 dovranno provvedere ad effettuare il controllo periodico Fgas sui propri impianti di climatizzazione aziendale.

In cosa consiste il controllo?

Un controllo Fgas consiste nel verificare che l’impianto non presenti perdite di refrigerante sul circuito frigorifero e per effettuare questa verifica occorrono strumenti certificati e personale abilitato Fgas.

Una volta effettuato il controllo tecnico/strumentale e verificato che l’impianto funziona nella norma, il tecnico rilascierà all’azienda tutti i documenti che attestano il controllo effettuato che sono:

  • Libretto impianto di climatizzazione;
  • Registro dell’apparecchiatura;
  • Iscrizione al registro ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente);
  • Rapporto di controllo di efficienza energetica – allegato III.

Facendo questo le aziende non avranno sorprese al prossimo audit di controllo da parte dell ente certificatore e di conseguenza potranno vedersi rinnovato il certificato.

In caso contrario, come sta succedendo spesso, veniamo contattati dalle aziende che in maniera sprigativa vogliono da noi una verifica Fgas perché sprovvisti.

Attenzione! Non ricordatevi all’ultimo giorno disponibile perché potrebbe non esserci più il tempo giusto per mettersi in regola.

Vi ricordiamo che la scadenza per la presentazione ISPRA è il 31 Maggio di ogni anno.

Per quanto rigurada invece l’adeguamento alle norme ISO è il 15 Settembre 2018!

Le verifiche richiedono una programmazione, quindi consigliamo alle imprese di attivarsi in tempo. Se si venisse a creare una concentrazione delle richieste di adeguamento negli ultimi mesi a disposizione, gli organismi di certificazione potrebbero avere difficoltà a soddisfare la domanda, tenendo anche conto delle pause per le ferie estive.

Infine teniamo a ricordare che effettuare almeno una volta l’anno un controllo oltre che per obblighi di legge è importante per il portafoglio dell’imprenditore!

Perché un impianto controllato e tenuto in ordine, consuma meno energia elettrica, inquina meno l’ambiente e garantisce un ambiente di lavoro pulito e salubre evitando malattie e di conseguenza assenze sul posto di lavoro.